Tale pianta si sviluppa in altezza per circa 50 cm, ed è larga 30 cm. Essa, in genere, possiede un tipico portamento a cespuglio, con fusti particolarmente ramificati. Questi ultimi, inoltre, si sviluppano in maniera strisciante oppure eretta e, di lignea consistenza alla base, posseggono peluria verde nella parte superiore. Le radici della Santoreggia montana sono particolarmente fibrose e con un sviluppo fitto. Le foglie della pianta, invece, si dispongono in maniera opposta, di color verde lucido, di forma lanceolata e particolarmente lisce al tatto. Le dimensioni di quest’ultime sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle a cui siamo abituati se prendiamo in considerazione la Santoreggia domestica. I fiori della Santoreggia montana sono molto piccoli, ermafroditi e di color bianco. Essi, inoltre, si raggruppano in infiorescenze poste all’apice degli steli della pianta stessa. I semi della Santoreggia montana sono molto piccoli e neri. di forma tondeggiante. La moltiplicazione della pianta avviene per seme e per divisione dei cespi. Nel primo caso, l’operazione di semina prevede di spargere i piccoli semini in piena terra, nella stagione autunnale. Qualora si voglia optare per la semina in semenzaio, essa va compiuta tra il mese di novembre e quello di dicembre. E’ opportuno inumidire il terreno, cospargervi i semi, e ricoprirli con uno strato molto leggero di terriccio fertile. Il contenitore va posto in un luogo particolarmente luminoso, così da permettere il trapianto delle piccole piantine già a partire dalla primavera successiva. La divisione dei cespi, invece, va compiuta nella stagione autunnale o in quella primaverile, recidendo porzioni di rami posti alla base e piantarli in attesa della comparsa delle prime foglioline, segno dell’avvenuta radicazione.